I Dati. Il Futuro della Sanità.

Roma, 22 novembre 2022 (Fonte: Affari Italiani)

I dati, il futuro della sanità: strumenti per una reale innovazione

Fondazione Roche in collaborazione con Edra presenta il volume dedicato al valore dei dati per la salute dei cittadini e l’efficienza del SSN. I Big Data in sanità hanno la potenzialità di orientare le politiche per la salute, indirizzare gli investimenti in ricerca e sviluppo e influenzare la vita dei singoli individui e dell’intera popolazione, oltre che
generare un importante ritorno economico. Su questo assunto si basa la pubblicazione “I dati. Il futuro della sanità.
Strumenti per una reale innovazione ” , realizzata da Fondazione Roche in collaborazione con Edra SpA, che sul tema raccoglie i contributi di 39 esperti e ricercatori con l’obiettivo di analizzare le problematiche e le potenzialità dei dati a fini di ricerca e di ottimizzazione dei servizi, a vantaggio dei cittadini, del Servizio Sanitario Nazionale e delle imprese.


L’innovazione nel Sistema Salute si fonda anche su una maggiore valorizzazione dei dati sanitari, resa possibile dalla sanità digitale che, a sua volta, si fonda sull’interoperabilità dei sistemi, permettendo la condivisione dei dati elaborati nella ricerca clinica, raccolti nella pratica clinica o custoditi presso registri pubblici o privati. Dal volume – curato da Francesco Frattini , Segretario Generale Fondazione Roche , e Fausto Massimino , Direttore Generale Fondazione Roche – emerge con chiarezza la necessità di coniugare privacy, etica e ricerca medico-scientifica e come grazie ai dati si
possa migliorare in maniera significativa la qualità della vita delle persone, in virtù di decisioni politiche in grado di conciliare diritti individuali e innovazione. Il patrimonio dei dati sanitari teoricamente a disposizione del Paese è attualmente sottoutilizzato, sia per le differenze di gestione a livello territoriale e di singole strutture, sia per approcci conservativi da parte dei soggetti pubblici e privati.


Le leggi nazionali ed europee per la protezione dei dati personali, infatti, vengono talora interpretate in senso restrittivo, anche in relazione a possibili utilizzi delle informazioni leciti e non invasivi, che potrebbero generare un beneficio per i singoli e la collettività. Rilevante, infine, è il ruolo dell’Europa, dopo che la Commissione UE ha avviato la
creazione di uno spazio comune dedicato ai dati sanitari. La condivisione e l’interscambio dei dati tra tutti gli Stati Membri è un’esigenza non procrastinabile, come emerso durante la pandemia da Covid-19.
In questo contesto, le autorità, gli enti sanitari e le imprese che operano in Italia devono cogliere le opportunità che si presentano, anche nell’ambito della ricerca scientifica sanitaria, evitando derive burocratiche e interpretando la normativa con criteri di ragionevolezza e sulla base di piorità condivise. E’ questo infatti un settore di importanza strategica per lo sviluppo del Paese, ma soprattutto per la tutela del diritto fondamentale alla salute (art.32 Cost.), e l’Italia non si può quindi permettere una gestione di retroguardia rispetto agli altri paesi europei. L’evento, che si è tenuto a Roma al Tempio di Adriano ed è stato moderato dalla giornalista Barbara Carfagna, si è aperto con l’intervento di Mariapia Garavaglia , Presidente Fondazione Roche , per proseguire con due tavole rotonde.
Alla prima, di confronto e analisi del contesto italiano e delle relative criticità e opportunità, hanno preso parte: Walter Ricciardi , Professore d’Igiene e Sanità Pubblica Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e Chair Mission Board for Cancer, Commissione Europea; Gianmario Verona , Presidente Human Technopole, Professore di Management Università Bocconi; Paolo Marchetti , Direttore Scientifico Fondazione Medicina Personalizzata (FMP); Andrea Mandelli , Presidente FOFI; Sen. Antonio Nicita , Segretario Nazionale, Responsabile Istituzioni, Tecnologie e Piano Nazionale di
Riforma e Resilienza del PD, Professore Ordinario di Politica Economica Università LUMSA; Maurizio de Cicco , Presidente e Amministratore delegato Roche Italia. La seconda tavola rotonda, focalizzata sulle risposte che il libro bianco ha fornito in tema di dati in sanità, ha visto l’intervento di: Luca Pani , Professore Ordinario di Farmacologia
e Farmacologia Clinica Università di Modena e Reggio Emilia e di Psichiatria Clinica Università di Miami, FL, USA; Alfonso Fuggetta , Direttore scientifico CEFRIEL; Carlo Stagnaro , Direttore ricerche e studi dell’Istituto Bruno Leoni; Sen. Beatrice Lorenzin , Vicepresidente del Gruppo PD e Componente della Commissione Bilancio; Guido Scorza , Componente del Garante per la protezione dei dati. Il Presidente AIFA, Giorgio Palù , ha concluso con un intervento sull’agenda del futuro.

La condivisione dei protocolli, l’opportunità di rendere interoperabili i dati, avendo strutture e strumenti coerenti che ci consentono di fare integrazione. Lo vediamo tra le Regioni, negli ospedali, tra il pubblico e il privato. Tutto ciò rappresenta un aspetto assolutamente prioritario se vogliamo affrontare quest’ultimo miglio – ha commentato Gianmario Verona , Presidente di Human Technopole, Professore di Management presso Università Bocconi – Il tema del Fascicolo Sanitario Nazionale è, ad esempio, un aspetto estremamente importante che dobbiamo realizzare e finalizzare nel più breve tempo possibile. É importante che l’Italia giochi un ruolo prioritario in questo momento storico”.


Estrarre valore dai dati non è un’operazione banale o ‘automatica’: servono metodo, organizzazione, visione e competenze – ha dichiarato Alfonso Fuggetta , Direttore scientifico del CEFRIEL – È un investimento strategico che richiede consapevolezza e impegno a partire soprattutto dal management”.


I dati in sanità rappresentano una potente arma per colmare le differenze tra le Regioni e garantire eque opportunità di cura ai cittadini – ha concluso Mariapia Garavaglia , Presidente Fondazione Roche – e la digitalizzazione deve quindi essere un tema di primo piano quando si ragiona in termini di programmazione degli interventi sociosanitari. I prossimi mesi vedranno grandi cambiamenti e possibili investimenti verso il Sistema Paese, e la Fondazione Roche con questa pubblicazione ha voluto dare un contributo con l’intento di aprire un dibattito sull’impronta dei dati in sanità e su come la digitalizzazione sanitaria possa realmente immettere valore nel Sistema Salute, garantendo equità, uguaglianza e universalismo, perché le soluzioni digitali rappresentano una delle chiavi per raggiungere nuovi equilibri”.


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